LA
STORIA
Un'opera per la città di Torino,
di Nicola Russo
In un momento storico come questo, dove l’emergenza che stiamo vivendo ha cambiato forse per sempre la nostra quotidianità, c’è il bisogno di reagire, di uscire di casa e rimboccarci le maniche per ripartire. Per uscire dai momenti di crisi l’unica strada è esporsi, mettersi in gioco per accogliere il futuro. Ho provato a cercare di immaginare un elemento che potesse simboleggiare il cambiamento, che fosse iconico che potesse dialogare con la città, che potesse essere riconoscibile e comprensibile a tutti.
Dopo un’attenta ricerca ho deciso di ispirarmi ad un simbolo molto caro ai torinesi, il Toret. Storica fontanella torinese dell’acqua pubblica, è un oggetto radicato nella quotidianità dei cittadini ed inserito in profondità nel cuore di chi lo riconosce come parte dei propri ricordi. È lì dall’unità d’Italia, ha visto tutta la storia recente della nostra città e non solo.
Durante una delle tante passeggiate in centro, mi sono soffermato a guardare una famiglia in coda per bere ad un Toret, lì in quel momento ho scelto quel toro per raccontare una storia. Tutti noi conosciamo il Toret, ma osservando la fontana, vediamo sempre e solo la testa dell’animale. Da qui ho provato ad immaginare il suo stato d’animo, chiuso in una fontana senza poter uscire, una situazione mai come oggi attuale e che ha fatto parte di questo terribile momento. Allora mi sono immedesimato in quel toro, che, vedendo una situazione di incertezze, di smarrimento nella sua Torino, decide di esporsi, di fare un gesto quasi eroico per dare un segno di cambiamento e spronare l’opinione pubblica.
Così l’ho immaginato rompere con forza il metallo e venir fuori. Si libera così con ironia dell'understatement torinese, esce dalla sua ‘’casa’’ da quello schema, e si espone, si presenta alla città così com'è, fiero, mostrando tutte le imperfezioni comuni ad ognuno di noi, pronto a ripartire e mettersi in gioco per stimolare la rinascita di questa città. Si fa portavoce di una parola che dobbiamo usare più spesso, inclusività, credo fermamente che soprattutto i momenti di crisi si superino insieme, uniti, azzerando le differenze. Viene fuori una scultura con un legame molto forte con la città e i torinesi.
Un‘opera identitaria pronta a stabilire un dialogo con la città e le persone, che non lascia mai il passato ma che evolve per accogliere il futuro. Un’opera di coraggio, perché senza coraggio non c’è futuro.
Un'opera geneticamente POP, riconoscibile da tutti, che arriva a tutti. Il manifesto della nuova Torino che reagisce, che si espone per rinascere.
Rinascita non è soltanto una parola, ho coinvolto un charity partner importante come FPRC Onlus per dare una funzione sociale a questo progetto artistico, e ho voluto fortemente che tutta la filiera produttiva di ogni aspetto di questo progetto fosse piemontese. In questo modo la ricaduta economico-sociale della rinascita di cui il progetto si fa portavoce si concretizza sul territorio.
Le opere sono state completamente finanziate dall'artista.
CORAGGIO = FUTURO
#sostienicandiolo
Nicola Russo
FRIENDS & PARTNERS
GRAZIE A
Fabrizio Vespa, Alessandro Stante, Eugenio Pipino, Luca Vettoretto, Paolo Alessio, Isabella Pessina, Andrea Viroglio, Matteo Stella,
Estro comunicazione, Minimarket Studio, Crippen, Luca Terrosi, ST Servizi